Lo stereotipo che definisce i sottotetti come spazi poco confortevoli e male illuminati, in realtà viene totalmente smentito grazie a recuperi intelligenti e di qualità che li trasformano in mansarde in modo da evitare di utilizzare nuovi spazi ad uso residenziale.
Dal 1996 a oggi, grazie alle normative regionali che favoriscono il recupero ad uso abitativo dei sottotetti, il fenomeno della trasformazione di questi ultimi in abitazioni è cresciuto in maniera esponenziale.
Esiste una normativa nazionale in merito (legge 457/78, art. 43) che stabilisce alcuni parametri minimi relativamente alle altezze:
- altezza minima dal pavimento: 2,7 metri per i locali ad uso soggiorno e 2,4 metri per i locali di servizio, come bagni, corridoi, ecc. Nei comuni montani al di sopra dei 1.000 metri s.l.m. può essere consentita, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione dell’altezza minima dei locali abitabili a 2,55 metri.
- se nel locale esistono altezze inferiori, le stesse vanno chiuse ad armadio o ripostiglio.
Le leggi regionali per il recupero dei sottotetti
Le leggi regionali hanno superato la normativa nazionale e fissato due parametri: l’altezza minima e l’altezza media ponderale.
Questi parametri variano da Regione a Regione. L’altezza media più prescritta per il locali abitabili è di 2,40 centimetri per alcune regioni come Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Veneto.
Due esempi di normativa regionale
In Lombardia l’altezza minima è pari a 1,5 metri: solo gli spazi inferiori a questo limite vanno chiusi da armadietti. L’altezza media ponderale è invece uguale a 2,40 metri per i locali ad uso soggiorno, mentre oltre i 600 metri di altitudine è 2,10 metri.
In Lazio,l’altezza media interna netta richiesta per i sottotetti è di 2,00 metri per spazi abitativi e di 2,20 per spazi accessori. Gli spazi inferiori a questi limiti andranno chiusi da armadietti, salvo ove siano presenti fonti di luce diretta.
Come calcolare l’altezza media ponderale
L’altezza media ponderale si calcola dividendo il volume della parte di sottotetto la cui altezza superi quella minima (nel caso della Lombardia 1,5 metri) per la superficie relativa.
Il calcolo non è semplice e va eseguito da un tecnico, soprattutto nel caso di solai con tetto pendente o in presenza di nicchie o sbalzi sul soffitto.
Tuttavia anche un inesperto, servendosi di un metro, può cercare di capire se il sottotetto di cui dispone si avvicina alle misure minime consentite.
La porzione di sottotetto che rispetta l’altezza media ponderale deve anche avere una superficie minima per essere abitabile.
Per una stanza singola tale superficie deve essere pari a 9 mq. Per una stanza doppia a 12 mq. Nel caso di un monolocale la superficie minima deve essere di 27 mq per un abitante o di 36 mq per due persone.
Un altro aspetto importante e da considerare è il rapporto aeroilluminante, ovvero il numero di finestre da inserire rispetto alla superficie, che permettono, insieme all’altezza, di rendere la casa abitabile.
Per essere sicuro che il tuo sottotetto sia abitabile, informarti presso il tuo Comune, in modo da verificare che il regolamento comunale non modifichi i valori delle altezze medie e minime imposti ai sottotetti dalla legge Regionale.
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