Questa casa, ristrutturata dallo studio d’architettura Westway Architects, si presenta all’esterno come una delle tipiche case per ferrovieri, realizzate a Milano in regime di edilizia economica intorno al 1920.
In realtà l’edificio è stato oggetto di un intervento di ristrutturazione radicale che in due anni di cantiere l’ha trasformato sia dal punto di vista strutturale, sia dal punto di vista della distribuzione degli spazi.
Dell’originaria struttura è stato mantenuto solamente l’involucro murario con le relative aperture, mentre tutto il resto, fondamenta, copertura, solai, cappotto interno, impiantistica e distribuzione interna, è stato ripensato e realizzato ex novo.
La volumetria totale è rimasta invariata, mentre la superficie calpestabile è aumentata di 60 mq grazie al nuovo posizionamento dei solai, delle scale e soprattutto grazie al recupero del sottotetto. Alcuni dei solai sono in vetro, per lasciar passare la luce tra un piano e l’altro.
La residenza è stata ristrutturata pensando alle esigenze moderne, utilizzando un sofisticato impianto di domotica e rispettando gli standard della certificazione energetica CENED per la Classe B.
Lo sviluppo in verticale dell’abitazione ha offerto ai progettisti la possibilità di realizzare due scale fra loro indipendenti, posizionate lungo i muri portanti longitudinali, che però non influenzano la luminosità.
L’abitazione è concepita come un loft verticale a percorrenza obbligatoria, dove perdersi e ritrovarsi diventa un gioco, favorendo quasi il senso di smarrimento, che però amplifica la percezione dello spazio.
In ogni stanza è evidente l’importanza data alla luce naturale, come si nota dalla numerose e ampie finestre presenti.
Il recupero della mansarda, grazie all’inserimento delle finestre da tetto, ha permesso ai proprietari di godere di una zona studio- relax luminosa e vivibile.
Tutti i materiali utilizzati contribuiscono a creare una spazialità fluida che si espande fino alla terrazza e al giardino. Il rapporto con l’esterno è favorito da queste proiezioni verdi, che contestualizzano l’edificio all’interno della realtà conviviale e di piccolo paese che lo circonda.
©Photo: Andrés Otero/LUZphoto
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