Nel centro di Roma si possono ancora trovare realtà che sembrano ferme nel tempo. Luoghi dove il tempo sembra essersi fermato, mentre tutt’intorno la città scalpita.
A piazzale Flaminio, accanto alle bancarelle degli ambulanti e alla stazione della metropolitana e del treno regionale Roma-Viterbo, a pochi passi dal monumentale ingresso di villa borghese, in un quartiere fitto di uffici e negozi, si apre, tra grandi edifici residenziali, uno spazio a lungo dimenticato.
Un luogo fatto di rimesse e magazzini segnati da decenni di abbandono.
Un atelier da un vecchio magazzino
Il progetto di recupero prevedeva la ristrutturazione di una parte di questi magazzini, per ricavarne un atelier, uno spazio nuovo e moderno, in grado però di garantire riservatezza, pur convivendo con il caos e la frenesia di una grande metropoli.
Si tratta di un edificio di un solo piano, affacciato su una piccola strada privata, proprio all’angolo del piazzale e situato all’interno di un’enorme corte circondata da palazzi di 7-8 piani.
Dalla stessa porta che un tempo dava accesso ai magazzini, restaurata e laccata di un rosso cupo, si accede all’attuale atelier: un unico ambiente di circa 40 mq a doppia altezza, essenziale negli arredi, con poche variazioni sui toni del bianco, dotato di un soppalco di legno incorniciato da sottili parapetti metallici.
Sul soppalco si trovano solo un letto e un piccolo bagno; sotto, una zona studio.
Sostituzione del lucernario con finestre Velux
Il tetto dello stabile è piano, a terrazzo, e su di esso poggia un volume inclinato, sul quale già in origine si apriva un grande lucernario: una struttura artigianale, con vetri e telaio ormai consumati dal tempo e dall’incuria.
La ristrutturazione dell’immobile ha comportato la sostituzione dell’infisso, rimpiazzato da un affiancamento di finestre per tetti VELUX bianche con apertura a bilico, sovrapposte a elementi fissi.
Finestre con linee morbide, che assecondano l’atmosfera distesa e rilassante che si respira all’interno.
Le finestre sulle pareti verticali sono poche: complessivamente il volume dell’atelier risulterebbe piuttosto buio se non scendesse una vera e propria cascata di luce dal soffitto.
Le finestre sono ad apertura manuale, ma l’altezza non eccessiva dal piano del soppalco ne assicura una facile manovrabilità.
L’apertura delle finestre per tetti consente di attivare, con i serramenti in parete, un’efficace ventilazione naturale.
Il progetto prevede anche l’installazione di schermature interne che servono a contenere il surriscaldamento estivo e a garantire la privacy dai palazzi vicini.
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