Questo grande ufficio è stato progettato dallo studio di architettura Neri & Hu Design and Research Office con l’idea di creare un ambiente ampio, semplice e senza confini.
In passato, il sottotetto sembrava molto piccolo e freddo in inverno e caldo in estate. Grazie alla ristrutturazione lo spazio si è amplificato e si è raggiunto anche un buon livello di comfort termico.
Durante la ristrutturazione si è attuata una sorta di poetica dello spazio, ovvero un modo di pensare che vede gli edifici in cui trascorriamo il tempo come delle abitazioni per la psiche. Mentre la cantina sotterranea rappresenta il profondo subconscio, la soffitta all’ultimo piano è uno spazio di pensiero tranquillo e razionale, uno spazio spesso dimenticato, uno spazio di contraddizioni e possibilità.
I progettisti, ispirandosi a questa visione, hanno operato una revisione dello spazio industriale per creare degli uffici. L’operazione ha previsto la conversione di un tetto piano in spazio, con l’aggiunta di una struttura a telaio in acciaio per occupare la spazio all’interno della grondaia del tetto, creando una sorta di soffitta.
L’inserimento di volumi e piattaforme di cemento rompe lo spazio omogeneo. Il tetto non è l’unico elemento singolare: lo spazio infatti può essere vissuto su più livelli, da vari punti di vista e su varie scale. Attraversando l’area di lavoro si notano le strutture originali, mentre i pannelli in metallo nero dei lucernari brillano sopra il piano. L’area è caratterizzata da un tetto galleggiante che incapsula lo spazio, lasciandolo aperto e flessibile.
La sala consiglio è completamente chiusa, ma dispone di apparecchi di illuminazione che simulano la luce naturale.
Per culminare l’esperienza di soffitta, una serie di scale porta ad un piccolo soppalco, una camera nascosta circondato dalle altre più grandi, con finestre che offrono scorci rubati su altre stanze.
Nell’intervento sono state utilizzate varie tipologie di vetro come quello trasparente o smerigliato. Grazie alla cura che si è dedicata alle aperture, ciascuna postazione permette di perdere lo sguardo verso il cielo.
©Photo: Dirk Weiblen, Neri&Hu Design and Research Office
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