Lago di Millstatt, Austria: una delle ricchezze naturalistiche della Carinzia è stata recentemente sede di un progetto capace di mettere in relazione la promozione del territorio e la ricerca di nuove idee per l’architettura.
In sintesi: lo studio di design svizzero Element Design e il Millstätter See Tourismus hanno sviluppato, nel contesto di un concorso promosso dal governo austriaco, un progetto per la realizzazione di sette ‘hut’, cioè piccoli rifugi dedicati all’ospitalità turistica, da disporre proprio attorno al lago.
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L’obiettivo del progetto era dunque riuscire a valorizzare il paesaggio della regione austriaca attraverso un’architettura capace di far invadere gli ambienti dagli esterni, per offrire un’esperienza coinvolgente (e confortevole) con la natura, di totale stacco rispetto alla quotidianità di ciascun ospite.
I sette rifugi con struttura in legno disegnati da Roger Aeschbach di Element Design, di cui solo due con postazione fissa e cinque mobili su ruote, sono proprio così.
Aperti sulla natura da ogni angolazione possibile: una delle quattro pareti è quasi completamente vetrata e anche la cosiddetta ‘quinta facciata’, cioè la copertura, è stata studiata per aprirsi al territorio.
Ne spiega il perché Maria Wilhelm, general manager di Millstätter See Tourismus: “Una cosa ci era chiara fin dall’inizio: volevamo che i nostri ospiti fossero completamente immersi nella natura, ma a loro agio”.
"Volevamo che potessero guardare le stelle direttamente dal loro letto, che potessero svegliarsi con i primi raggi di sole o attraverso il ritmo creato dalle gocce di pioggia."
“Proprio per questo le finestre sul tetto sono state l’elemento chiave del nostro intero progetto”.
Sì, perché le finestre sul tetto, la cui posizione e posa sono state attentamente studiate in accordo fra i progettisti e VELUX, fanno la differenza in questo progetto.
Considerata la minima superficie disponibile e la struttura in legno, le finestre sul tetto riescono a far vivere agli ospiti il paesaggio austriaco durante ogni fase del giorno, facendo entrare i colori del foliage nei mesi autunnali o il disegno delle costellazioni nelle notti più terse.
Chi abita il rifugio riesce a immergersi nella luce del primo mattino o del tardo pomeriggio.
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