Questo progetto, curato dall’architetto Andrew Simpson, ha riguardato la riqualificazione di una vecchia fabbrica del 19° secolo che produceva marmellata.
La fabbrica è stata sottoposta a una riconversione che l’ha trasformata in un edificio residenziale.
L’originale capannone industriale è però stato sottoposto a vincoli riguardanti il patrimonio storico e per questo, la progettazione degli interni ha dovuto tener conto dell’impronta del fabbricato a due piani, per alterare il meno possibile l’involucro esterno dell’edificio.
Il progetto è stato concepito come un insieme di spazi contenuti in uno più grande, per venire incontro alle molteplici necessità di vita di una famiglia allargata.
La casa si sviluppa su due piani, per creare due abitazioni diverse, ma allo stesso tempo unite, entrambe con ingresso sulla strada principale.
Per migliorare l’apporto di luce e di ventilazione, in un edificio esistente e purtroppo mal orientato, il progettista ha inserito un vasto numero di lucernari sul tetto.
Le finestre per tetti sono state inserite ad altezze diverse, sia sulle falde del tetto rivolte a sud, sia su quelle rivolte a nord. In questo modo è possibile sfruttare appieno l’effetto camino, facendo uscire l’aria calda dall’alto e ottenendo un ricambio d’aria ottimale.
La geometria del soffitto, con le originali capriate, varia e ondeggia lungo la sezione trasversale della costruzione, creando una diversa percezione del volume principale.
Camera da letto, bagno e lavanderia sono divisi da una serie di pannelli leggeri e scorrevoli che permettono di passare da una stanza all’altra.
Questi spazi permettono all’occorrenza di avere ambienti più privati.
La cucina, la sala da pranzo e tutti gli spazi dedicati al living e alla convivialità rimangono invece open space e si affacciano su cortili privati.
©Photo: Shannon McGrath
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