Piano Casa Sardegna 2022

Il Piano Casa della Sardegna ha avuto un percorso travagliato, e in questo momento è stato bocciato dalla Corte Costituzionale, in particolare per l’ampliamento degli immobili condonati. Ecco i dettagli.

Il Piano Casa della Sardegna è stato recentemente bloccato a causa delle norme un po’ troppo permissive. La sentenza 24/2022 della Corte Costituzionale ha di fatto bocciato la norma che prorogava al 31 dicembre 2023 la LR 8/2015 introducendo la tanto discussa possibilità di ampliare anche la parte condonata degli immobili. Ora la Regione è al lavoro per un nuovo Piano a regola d’arte. Ecco i dettagli.

Piano Casa Sardegna, le norme ritenute anticostituzionali

La Corte Costituzionale ha ritenuto incostituzionale la possibilità, data dal Piano Casa sardo, di conteggiare i volumi condonati nel volume da ampliare. Secondo i giudici “si ha l’effetto dirompente di capovolgere il principio statale, posto alla base del Piano Casa, in base al quale gli abusi edilizi, benché oggetto di sanatoria, non sono mai computabili ai fini di ottenere premialità edilizie su quei volumi, pur sempre frutto di attività illecita”. Il timore della Corte era l’incremento dell’edificazione anche in aree vincolate paesaggisticamente, nelle quali esiste il divieto di sanatoria.

E’ stata inoltre giudicata incostituzionale anche la tolleranza costruttiva del 5%, mentre per la normativa edilizia statale può essere al massimo del 2%. Secondo i giudici, si tratta di una forma di tutela della regolarità che deve essere uniforme sul territorio nazionale e non può essere derogata neanche dalle Regioni a Statuto Speciale come la Sardegna.

La Corte Costituzionale ha infine bocciato anche la proroga della validità dei permessi di costruire, che avrebbe consentito di proseguire l’edificazione, non ancora iniziata o interrotta, nelle zone agricole. La pianificazione paesaggistica operata dalla Regione, secondo i princìpi della Legge statale, ha vietato l’edificazione nelle zone agricole, quindi il Piano Casa della Sardegna era in contrasto con norme Italiane, giuridicamente di livello superiore.

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Piano Casa Sardegna 2022, ampliamenti hotel

Dopo la bocciatura della Corte Costituzionale, in Regione Sardegna stanno riscrivendo con massima prudenza le bozze del nuovo Piano Casa. Secondo le bozze, ad hotel e villaggi turistici dovrebbe essere concesso un più 10% delle volumetrie esistenti, purché tutto il «realizzato finora sia in regola» e la nuova quota prevista non sia stata già superata con i precedenti ampliamenti. L’incentivo dovrebbe essere concesso anche alle strutture ricettive “presenti nella fascia costiera protetta dei 300 metri dal mare”, ma, secondo la bozza del Piano Casa 2022, sarà permesso solo per «migliorare la qualità degli standard dei servizi offerti».

La nuova norma dovrebbe permettere solo l’aumento delle cubature per hall, zone congressi e altri servizi comuni. Non più l’ampliamento dei metri quadri delle stanze né l’aumento dei posti letto. Alle strutture classificate dovrebbe essere concesso un ulteriore 5% di cubatura per migliorare l’efficienza energetica, per risparmiare sulla bolletta elettrica ed evitare sprechi.

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Piano Casa e prime case

Il nuovo Piano Casa Sardegna dovrebbe confermare i benefici non bocciati dalla Corte costituzionale. C’è una novità: il Piano Casa incentiverà non solo interventi in singoli edifici, ma anche «attraverso piani di riqualificazione che coinvolgano più abitazioni». Il bonus volumetrico sarà del 15% se riguarda un solo edificio, mentre nel secondo salirà fino al 20%, con l’aggiunta del 5% se l’obiettivo dell’ampliamento o della ristrutturazione sarà anche ridurre i costi energetici.

Il nuovo Piano Casa Sardegna in fase di approvazione permetterà ancora una volta il recupero dei sottotetti esistenti e la creazione di soppalchi purché non superino il 40% della cubatura esistente.

Recupero sottotetti e Piano Casa in Sardegna

Infine, nella bozza del Piano, è riproposto anche il riuso dei sottotetti con altezza non inferiore a 2,40 metri, la costruzione di soppalchi purché non superino il 40% della cubatura esistente, interventi di recupero dei cosiddetti grandi spazi, garantendo un’altezza minima di 2,40, e il cambio di destinazione d’uso per seminterrati.

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Autore:

Elena Liziero
Realizzazione

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