Fino a metà 2018 saranno ancora consentiti gli interventi edilizi in deroga: sarà possibile ampliare o demolire e ricostruire edifici a destinazione residenziale, artigianale, produttiva, direzionale e turistico-ricettiva. Il Piano Casa del Piemonte è stato prorogato ancora una volta, ma questa ulteriore dilazione dei termini ha lo scopo di evitare un vuoto normativo in vista della imminente approvazione di un testo unico sul riuso del patrimonio edilizio esistente.
Quest’ultima proroga del Piano Casa del Piemonte anticipa un disegno di legge che vuole rendere strutturale la norma, utile per limitare il consumo di suolo, favorendo il riuso, il contenimento dei consumi energetici con benefici per l’ambiente, per le famiglie e le aziende. Continua quindi la possibilità di attuare interventi edilizi finalizzati all’ampliamento o alla demolizione, con successiva ricostruzione, degli edifici a destinazione residenziale, artigianale, produttiva, direzionale e turistico-ricettiva. Sarà possibile continuare a usufruire dei permessi di ampliamento in deroga per tutti quegli edifici per i quali il titolo abilitativo è stato rilasciato entro il 31 luglio 2009 e che non abbiano goduto della stessa agevolazione, consentendo un aumento della cubatura che, nel caso del residenziale, può raggiungere fino al 20% dell’esistente.
Ricordiamo che la Legge Regionale 26/2015 aveva modificato il Piano Casa Piemonte, in dettaglio alcuni requisiti richiesti per interventi di ampliamento inerenti gli edifici residenziali uni e bi-familiari: l’ampliamento è stato vincolato al miglioramento energetico o sismico di tutto l’edificio.
L’ampliamento deve avvenire innanzitutto rispettando le vigenti norme in materia edilizia, in materia di costruzione in zona sismica, e in materia energetica, con particolare riferimento al rispetto del DM 26 giugno 2015 sulle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici.
Per chi ha un sottotetto e vuole ristrutturarlo, è quindi ancora possibile recuperarlo e renderlo un’accogliente mansarda abitabile. Deve comunque rispettare tutta una serie di regole: ad esempio le altezze medie interne dei locali mansardati devono essere pari a 2,40 metri per i locali abitativi e a 2,20 metri per quelli accessori (bagni, angoli cottura, verande, tavernette) e di servizio (corridoi, disimpegni, lavanderie, ecc), quelle minime 1,60 metri e 1,40 metri.
La Giunta regionale aveva in seguito approvato con deliberazione 8–2696 del 23 dicembre 2015 la definizione dei parametri tecnici necessari ai fini della determinazione dei requisiti per il miglioramento sismico o energetico dell’intero edificio prima dell’intervento in deroga previsto dal Piano Casa.
In tale delibera della Giunta Regionale viene specificato che i lavori finalizzati al miglioramento sismico, attraverso la valutazione della sicurezza dell’edificio esistente, devono rispettare le norme tecniche vigenti per le costruzioni, anche in assenza di specifiche prescrizioni, con riferimento al DM 14 gennaio 2008 (Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni) e relativa circolare 617/2009.
Se si punta al miglioramento energetico, gli interventi sull’edificio preesistente devono comportare il miglioramento dell’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile con percentuali diverse a seconda della classe energetica attribuita all’edificio di partenza. A questo link della Regione Piemonte ci sono tutti i parametri da rispettare, secondo la classe energetica della casa su cui si fa l’intervento.
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