Avete un sottotetto da recuperare o volete ristrutturare casa, ma non lo avete ancora fatto perché sarebbe una spesa troppo elevata per le vostre tasche?
Ora potete farlo.
Con la Legge di Stabilità 2019 è stata nuovamente prorogata fino al prossimo 31 dicembre la detrazione del 50% per le ristrutturazioni (inizialmente prevista dal cosiddetto Decreto Sviluppo DL n.83-2012 che aveva innalzato la percentuale dei bonus dal 36% al 50% per incentivare le ristrutturazioni degli edifici).
La percentuale delle detrazioni Irpef per le ristrutturazioni edilizie rimane al 50%, così come l’importo massimo detraibile per ogni unità abitativa resta pari a 96.000 euro.
La manovra è importante per il rilancio del settore delle costruzioni, ma risulta vantaggiosa anche per i privati che vogliono ristrutturare casa.
Inoltre, sui lavori e i materiali è prevista l’aliquota Iva agevolata al 10%.
Infine, non è più richiesta la comunicazione preventiva di inizio lavori al Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate, a condizione che nel Modello Unico e nel 730 siano indicati i dati catastali identificativi dell’immobile.
E’ invece sempre necessario essere in possesso degli altri documenti validi per l’attività edilizia (SCIA, concessione edilizia, etc.).
L’importo deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo e va ripartita in 10 anni.
Come fare?
Importante! Per beneficiare della detrazione Irpef al 50%, le spese di ristrutturazione devono essere pagate all’impresa edilizia con bonifico bancario tracciabile in cui devono essere indicati:
• la causale del versamento
• il codice fiscale del destinatario della detrazione
• il numero della partita IVA o il codice fiscale del beneficiario
Se il bonifico risulta incompleto non è possibile beneficiare della detrazione al 50% (le banche stesse hanno moduli specifici). È dunque importante conservare le fatture e le ricevute fiscali per gli acquisti di materiali e le prestazioni professionali detraibili, come pure bisogna conservare le ricevute dei bonifici come prova di pagamento.
E per il risparmio energetico?
Per quanto riguarda gli interventi volti alla realizzazione di opere per l’efficienza e il risparmio energetico, con particolare attenzione all’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili, anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, è stato previsto un prolungamento della detrazione Irpef fino al 31 dicembre 2019, ma con alcuni distinzioni.
Resta del 65% la detrazione per i lavori di: riqualificazione energetica, isolamento termico di edifici o parti di essi per superfici verticali e orizzontali.
La detrazione per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale è stata modificata. In dettaglio, dal 2018, la detrazione per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione spetta nella misura del 50 per cento, ma solo se l’efficienza della caldaia è pari almeno alla classe A.
Se, però, all’impianto dotato di caldaia a condensazione in classe A si uniscono sistemi di termoregolazione evoluti, la detrazione sale al 65 per cento. Resta la detrazione del 65 per cento delle spese anche se i vecchi impianti di climatizzazione invernale vengono sostituiti da impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione «assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro». Detrazione del 65 per cento anche per le spese sostenute per l’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.
Dal 1° gennaio 2018 è scesa al 50 per cento la detrazione per la sostituzione di infissi e per l’acquisto di schermature solari.
Per le spese relative a lavori di risparmio energetico è ancora valido l’obbligo di inviare per via telematica all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, tutta la documentazione necessaria (una copia dell’attestato di certificazione o qualificazione energetica e la scheda informativa degli interventi realizzati).
Anche in questo caso l’importo deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo ed è detraibile in 10 anni (con rate di uguale importo), indifferentemente per tutti i contribuenti.
Beneficiari
I beneficiari dell’incentivo sono persone fisiche che possiedono un immobile, a qualsiasi titolo (proprietari, affittuari, locatari, usufruttuari, soci di imprese, etc.).
Se l’abitazione è cointestata, il bonus viene suddiviso tra i proprietari e può essere utilizzato anche solo dal contribuente detentore dell’unità abitativa.
Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile, purché sostenga le spese, con fatture e bonifici a lui intestati.
In caso di vendita (o cessioni a titolo gratuito) di un immobile ristrutturato, la detrazione delle rate residue può restare al venditore o invece essere trasferita all’acquirente. Gli Enti locali non sono ammessi alla detrazione, in quanto non sono soggetti Irpef.
Interventi edilizi agevolabili:
- Manutenzione ordinaria e straordinaria
- Opere di restauro e risanamento conservativo
- Ristrutturazione edilizia
- Ricostruzione o ripristino a seguito di eventi calamitosi
- Adozione di misure antisismiche
- Eliminazione di barriere architettoniche
- Realizzazione di autorimesse e posti auto pertinenziali
- Adozione di misure finalizzate a prevenire atti illeciti da terzi
- Cablatura degli edifici e contenimento dell’inquinamento acustico
- Bonifica dell’amianto
- Opere volte a evitare infortuni domestici
- Risparmio energetico