Da sottotetto a mansarda: i requisiti minimi da rispettare

Per trasformare un sottotetto nella mansarda dei tuoi sogni ci sono dei requisiti minimi nazionali da rispettare. Eccoli.

Se trasformi il sottotetto in una luminosa mansarda hai molti vantaggi: crei delle stanze in più senza cambiare casa e il tuo immobile aumenta di valore.

Prima di procedere con i lavori, devi informarti su:

  • cosa prevedono le normative, in particolare devi verificare i requisiti della Legge regionale per il recupero dei sottotetti ai fini abitativi e se il Piano Casa della tua Regione prevede aumenti volumetrici
  • quali sono i permessi da richiedere in Comune, a seconda dei lavori che intendi fare
  • quali sono gli incentivi fiscali che lo Stato ti mette a disposizione. Grazie alle detrazioni fiscali, infatti, recuperare un sottotetto ha un costo molto più basso di quello che pensi.

Ecco i requisiti minimi a livello nazionale per garantire comfort e benessere nella tua nuova mansarda.

Altezza media ponderale

L’altezza media ponderale si calcola dividendo il volume della parte di sottotetto la cui altezza superi quella minima per la superficie relativa. Il calcolo esatto va eseguito da un tecnico, soprattutto nel caso di solai con tetto pendente o in presenza di nicchie o sbalzi sul soffitto.
Tuttavia chiunque, servendosi di un metro, può cercare di capire se il sottotetto di cui dispone almeno si avvicina alle misure minime consentite dalle Leggi regionali.

Altezza minima

Esiste una normativa nazionale in merito (Legge 457/78, art. 43) che stabilisce alcuni parametri minimi relativamente alle altezze:

  • altezza minima dal pavimento: 2,7 metri per i locali ad uso soggiorno e 2,4 metri per i locali di servizio, come bagni, corridoi, ecc.
  • Nei comuni montani al di sopra dei 1.000 metri s.l.m. può essere consentita, tenuto conto delle condizioni climatiche locali e della locale tipologia edilizia, una riduzione dell’altezza minima dei locali abitabili a 2,55 metri se nel locale esistono altezze inferiori, le stesse vanno chiuse ad armadio o ripostiglio.

Le Leggi regionali hanno superato la normativa nazionale e fissato due parametri: l’altezza minima e l’altezza media ponderale.
Questi parametri variano da regione a regione. L’altezza media prescritta più di frequente per il locali abitabili è di 2,40 metri (per esempio per Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Veneto).

Superficie minima

La porzione di sottotetto che rispetta l’altezza media ponderale deve anche avere una superficie minima per essere abitabile. Per una stanza singola tale superficie deve essere pari a 9 metri quadri. Per una stanza doppia a 12 metri quadri. Nel caso di un monolocale la superficie minima deve essere di 27 metri quadri per un abitante o di 36 metri quadri per due persone.

salotto con finestre

Prima di procedere con i lavori di recupero del sottotetto bisogna verificare i requisiti minimi richiesti dalla Legge regionale e da eventuali normative locali, in quanto possono differire dalle norme nazionali.

La luce in mansarda

Affinché la mansarda sia idonea ad accogliere persone al suo interno, oltre all’altezza minima è necessaria anche una corretta illuminazione e ventilazione degli ambienti. I requisiti di illuminazione e ventilazione sono definiti da due parametri:

1 – Rapporto Aero-Illuminante

Il Rapporto Aero-Illuminante (R.A.I.) è il rapporto tra la superficie del pavimento e quella delle finestre. La normativa nazionale (Decreto Ministeriale 5 luglio 1975) stabilisce una superficie apribile non inferiore a 1/8 della superficie calpestabile. Per ogni tipologia di abitazione il Rapporto Aero-Illuminante non deve mai essere inferiore a 1/8, ma anche in questo caso molte Leggi regionali sul recupero dei sottotetti ad uso abitativo hanno modificato questo parametro.

2 – Fattore medio di Luce Diurna

Il Fattore Medio di Luce Diurna (FmLD) è il parametro che ha lo scopo di valutare l’illuminazione naturale diurna degli ambienti chiusi.
La normativa nazionale (Decreto Ministeriale 5 luglio 1975) stabilisce un FmLD non inferiore al 2%. L’FmLD si calcola facendo il rapporto tra l’illuminazione misurata in un punto dell’ambiente interno e quella misurata all’esterno, su una superficie orizzontale esposta alla volta celeste senza alcuna ostruzione in una condizione di cielo coperto.

Non è un calcolo semplice ma ci sono dei software appositi per calcolarla, come il VELUX Daylight Visualizer.

Nonostante la normativa, che ricordiamo fissa i limiti minimi, numerosi studi hanno dimostrato che un Fattore medio di Luce Diurna del 5% garantisce comfort visivo e risparmio energetico. Per ottenere un FmLD maggiore è indispensabile valutare l’orientamento della casa, il posizionamento delle finestre e la loro quantità.

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Data:

Autore:

Elena Liziero

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