C’è grande attesa per gli incentivi per la sostituzione dei serramenti del 2025, in quanto quelli attualmente in vigore, dopo anni di proroghe senza cambiamenti sostanziali, sono ufficialmente in scadenza il 31 dicembre 2024. In Parlamento è già in discussione la nuova Legge di Bilancio dove, al netto di possibili modifiche e sorprese di fine anno, pare abbiano già confermato che gli incentivi per chi cambia le finestre saranno rinnovati, ma con modalità diverse da quelle degli anni scorsi. Ecco le novità finora trapelate.
Ecobonus infissi 2025 al 50% per le prime case
Ricordiamo che la sostituzione delle finestre è un intervento che potenzialmente può essere detraibile con l’Ecobonus oppure con il Bonus ristrutturazione, per rientrare nel primo incentivo è obbligatorio che nelle stanze in cui si svolgono i lavori vi sia un sistema di riscaldamento fisso e funzionante.
L’Ecobonus anche nel 2025 incentiverà tutti i lavori di miglioramento misurabile delle prestazioni energetiche degli edifici come la sostituzione dei serramenti o degli impianti di riscaldamento, l’installazione di schermature solari, l’aggiunta dell’isolamento termico, ecc.
Rispetto all’Ecobonus del 2024, dal 2025 non vi saranno più aliquote del 65% per alcuni tipi di lavori, come l’isolamento a cappotto o la sostituzione della caldaia, ma vi sarà invece una distinzione di aliquote solo tra prima e seconda casa. In dettaglio, se farai lavori nella prima casa, avrai una detrazione fiscale del 50%, nelle seconde case la percentuale scenderà al 36%. Nel caso della sostituzione delle finestre, quindi, otterrai la detrazione del 50% nella tua prima casa, solo del 36% per i serramenti di una seconda casa.
A partire dal 2026, le aliquote dell’Ecobonus subiranno ulteriori diminuzioni, passando al 36% per le prime case e 30% per le seconde.
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L’altro Bonus di riferimento per la sostituzione dei serramenti è quello che riguarda i lavori di ristrutturazione. Anche in questo caso il Governo ha annunciato una differenziazione di aliquota tra prime e seconde case.
I lavori per i quali spetta l’agevolazione fiscale Bonus ristrutturazione sono:
- lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali (cioè su condomini)
- lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze.
In questo incentivo non rientrano gli interventi di manutenzione ordinaria di case singole (spettano solo per i lavori condominiali).
Dal 2025 il Bonus ristrutturazione sarà al 50% per i lavori nelle prime case, mentre scenderà al 36% per le seconde case. Il limite massimo di spesa detraibile pare resti di 96.000 euro (ad eccezione delle riduzioni per i redditi più alti, vedi ultimo paragrafo). Verrà erogato, come sempre, sotto forma di sconto Irpef in 10 rate annuali di pari importo.
Un esempio di manutenzione straordinaria che puoi fare nella tua mansarda e farla rientrare nel Bonus ristrutturazione può essere la sostituzione di infissi esterni e serramenti e con modifica di materiale o tipologia di infisso. Puoi accedere al Bonus ristrutturazione anche adeguando le altezze dei solai o aprendo nuove finestre.
Un vantaggio di questo tipo di detrazione è che ti consente di detrarre il 50% delle spese sia delle finestre che della posa e degli accessori in qualsiasi stanza della casa, senza che vi sia obbligo della presenza del riscaldamento fisso e funzionante (requisito richiesto solo per l’Ecobonus).
Per il biennio 2026/2027 arriva il taglio della percentuale di detrazione al 36% per le prime case e al 30% per le seconde, in maniera identica a quanto avviene per l’Ecobonus.
Nel 2025 potrai sostituire le finestre e ottenere l’incentivo del 50% nella prima casa, del 36% per le seconde case. Sono in discussione ulteriori limitazioni per i redditi più alti.
Taglio detrazioni fiscali per i redditi più alti
Nella Legge di Bilancio 2025 si sta discutendo di tagliare il tetto massimo detraibile per i redditi più alti.
A partire dal 2025, i contribuenti non dovranno superare il limite massimo previsto per le spese detraibili relative all’istruzione, alle ristrutturazioni edilizie e ai contributi previdenziali e assistenziali.
In dettaglio, saranno introdotti limiti alle detrazioni per chi ha un reddito superiore ai 75.000 euro:
– per i contribuenti con redditi compresi tra 75.000 e 100.000 euro, il tetto massimo di spesa detraibile è fissato a 14.000 euro
– per chi ha un reddito superiore a 100.000 euro, il limite scende a 8.000 euro.
In assenza di figli, questi importi vengono ridotti della metà (coefficiente di 0,5), mentre per chi ha un solo figlio la detrazione è calcolata con un coefficiente di 0,70, aumenta al 0,85 con due figli a carico. La detrazione resta invariata per chi ha più di tre figli o ha figli con disabilità.
Questi nuovi limiti non sono retroattivi e si applicano solo alle spese effettuate a partire dal 2025.