L’espressione generica comfort abitativo comprende numerosi parametri tecnici in grado di influenzare in modo positivo o negativo il benessere di chi vive gli spazi. Tra tali parametri, molti sono strettamente legati al grado di permeabilità dell’involucro, alla capacità cioè dell’involucro edilizio di consentire o di limitare gli scambi con l’esterno e a quanto questa capacità è controllabile e modificabile in funzione delle esigenze e delle condizioni esterne: orario del giorno, stagione, condizioni del cielo, ecc.
Tra queste grandezze, le principali sono
- la temperatura dell’aria
- la temperatura percepita
- il livello di umidità
- la qualità dell’aria
- il livello e la qualità di luce naturale
- la possibilità di regolare la luce e l’irraggiamento del sole
- la ventilazione naturale
Non sempre è possibile tenere tutto sotto controllo, in particolare quando il sottotetto è esistente e non in fase di progettazione/costruzione/ristrutturazione. Alcuni di questi parametri, però, sono facilmente verificabili e forse più importanti degli altri:
Isolamento termico
Un sottotetto può essere molto caldo d’estate e molto freddo d’inverno, dato che la gran parte della superficie è a contatto con l’esterno. Ma se un tetto è stato realizzato o ristrutturato negli ultimi anni è provvisto di una coibentazione o un cappotto termico esterno o interno in grado di isolare soprattutto dal freddo.
E’ importante che anche le eventuali finestre, sia verticali sia da tetto, consentano un buon livello di isolamento termico (più la trasmittanza termica è bassa e meglio è), così come le pareti verticali.
Luminosità e affaccio
Il bello di vivere in un sottotetto è che non ci sono edifici più alti intorno e dunque c’è la possibilità di godere di un’ottima illuminazione naturale e spesso di avere un affaccio o una vista sui tetti circostanti o sul paesaggio. Il fatto di avere abbondante luce e un buon rapporto visuale con l’esterno è fondamentale per il benessere psico-fisico di chi vive in un appartamento. E’ ovvio che questo si ottiene soprattutto dotando pareti e tetto di numerose aperture, ben proporzionate e ben posizionate per far entrare la luce e, laddove possibile, consentire di vedere fuori.
E’ da tenere in considerazione che le finestre su tetto (tetto piano o tetto inclinato) portano circa il doppio della luce di quelle posizionate sulle pareti verticali.
Niente paura: la luce non è mai troppa e in ogni caso è relativamente facile dotare tutti i serramenti di schermature per impedire che la luce entri quando non deve o che il calore solare sia eccessivo.
Buona ventilazione
Per le stesse caratteristiche di cui sopra, un sottotetto gode di un contesto aperto e favorevole all’ingresso di aria fresca e a una buona ventilazione. E’ importante a questo scopo che le finestre siano posizionate il più possibile su tutti i fronti (per la cosiddetta ventilazione incrociata) e che ci siano finestre sul tetto per ottimizzare i flussi d’aria verticali (il cosiddetto effetto camino), magari anche attraverso una doppia altezza. Va ricordato che la ventilazione naturale consente di tenere sotto controllo l’umidità relativa e gli allergeni presenti in casa e, soprattutto d’estate, può contribuire all’abbassamento della temperatura reale e di quella percepita.
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