Efficienza energetica significa uso razionale dell’energia e, dunque, risparmio energetico e riduzione delle emissioni di gas serra.
Il settore dell’edilizia è stato individuato dall’Europa e dal Governo come area prioritaria di intervento per ottenere una significativa riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica. Il recepimento della Direttiva Europea 2010/31/UE significa che in pochi anni i nuovi edifici dovranno essere progettati secondo i parametri dell’edilizia a “energia quasi zero”.
Se le nuove costruzioni avranno un impatto ambientale quasi nullo, molte sono le cose che tutti noi possiamo fare per ridurre le emissioni di CO2 delle nostre abitazioni.
I risultati raggiungibili sui nuovi fabbricati possono similmente essere ottenuti anche su un edificio esistente. Non bisogna dimenticare che il patrimonio edilizio esistente è di gran lunga superiore a quello nuovo o in costruzione. Passo dopo passo, anno dopo anno possono essere adottate strategie o pianificati piccoli investimenti per arrivare a una riduzione fino al 70-80% dei consumi e delle emissioni di gas inquinanti.
INTERESSI COMUNI
Dal punto di vista economico la detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici al 65% è stata prorogata fino al 31 dicembre 2016. Detto questo, non si tratta esclusivamente di una semplice questione di contributi: l’uso razionale delle risorse energetiche genera, infatti, un duplice risultato positivo; nell’interesse privato (un minor consumo di energia equivale a una bolletta meno cara) e nell’interesse della comunità (aria più respirabile).
Tutto fa pensare che si stia avviando un processo di profondo mutamento nell’industria delle costruzioni. La decisione europea di puntare al 2020 a un drastico taglio delle emissioni (almeno del 20% rispetto al 1990) e di aumentare al 20% la quota delle fonti rinnovabili sul consumo totale di energia, segnala una precisa direzione di marcia. A partire dal 1° gennaio 2021 i nuovi edifici e quelli sottoposti a ristrutturazioni significative dovranno essere realizzati in modo tale da ridurre al minimo i consumi energetici coprendoli in buona parte con l’uso delle fonti rinnovabili. Per gli edifici pubblici tale scadenza è anticipata al 1° gennaio 2019.
Copia il link e condividi Link copiato!