Dal monitoraggio di Legambiente è emerso che il patrimonio edilizio italiano è costituito soprattutto da “case colabrodo” cioè che disperdono energia termica d’inverno e si surriscaldano d’estate, quindi sprecano energia. Inoltre molti condomini sono stati costruiti nel dopoguerra con materiali e tecniche non efficienti e, in alcuni casi, anche poco salutari.
Dalle ispezioni termografiche esterne è emerso che tutti gli edifici monitorati complessivamente non sono efficienti a livello termico. Le superfici verticali e orizzontali sono caratterizzate da debole tenuta termica, così come gli infissi e i serramenti che andrebbero sostituiti.
Nel 39% dei casi la classe energetica è la peggiore (classe G) e solo nel 6% dei casi è la migliore (classe A).
Secondo Legambiente per ridurre i consumi energetici bisogna attivare seri interventi di riqualificazione e di efficientamento energetico al ritmo di 30mila condomini all’anno entro il 2030, partendo da quelli con maggiori problemi di efficienza energetica.
I vantaggi di ristrutturare i condomini
Restaurare migliaia di condomini, come auspica Legambiente, ha tanti vantaggi:
- risparmi in bolletta per le famiglie
- minori emissioni in atmosfera
- incremento dei valori immobiliari (stimati da vari studi in un range compreso tra il 5 e il 15% per abitazioni ristrutturate con standard energetici e ambientali)
- creazione di nuovi posti di lavoro
- ultimo aspetto, quello che approfondiremo, il recupero di condomini esistenti è incentivato in varie forme ed è economicamente vantaggioso.
Ristrutturare un condominio non solo ti permette di diminuire le spese in bollette e di aumentare il benessere e la salubrità del tuo appartamento, ma, grazie ai bonus casa, i lavori sono incentivati dal 50% all'85%.
Gli incentivi per chi ristruttura un condomino
I lavori di ristrutturazione in condominio, come quelli nell’abitazione singola, sono incentivati con il 50% della detrazione Irpef.
La detrazione del 50% è riconosciuta per:
- lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, cioè su condomini
- interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze.
Alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria per cui è riconosciuto il bonus ristrutturazioni sono i seguenti:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici
- sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso
- rifacimento di scale e rampe
- recinzione dell’area privata
- costruzione di scale interne.
Per gli interventi volti alla riqualificazione energetica, l’Ecobonus è al 50% per i condomini come per le case singole per questo tipo di lavori:
- sostituzione di finestre comprensive d’infissi
- schermature solari
- caldaie a biomassa
- caldaie a condensazione purché in classe A. Le caldaie a condensazione possono, tuttavia, accedere alle detrazioni del 65% se oltre ad essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti.
L’Ecobonus sale al 65% per i seguenti interventi:
- coibentazione dell’involucro opaco
- pompe di calore
- sistemi di building automation
- collettori solari per produzione di acqua calda
- scaldacqua a pompa di calore
- generatori ibridi, cioè costituiti da una pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro.
Ecobonus condomini dal 70 all’85%:
Nel caso in cui gli interventi e le spese di ristrutturazione per migliorare l’efficienza energetica interessino l’intero involucro dell’edificio, l’Ecobonus è al 70% (nel caso in cui i lavori incidano sul 25% della superficie complessiva del condominio), mentre sale al 75% se la riqualificazione energetica è finalizzata al miglioramento e al risparmio sulla spesa energetica sia estiva che invernale.
Qualora gli stessi interventi siano realizzati in edifici appartenenti alle zone sismiche 1, 2 o 3 e siano finalizzati anche alla riduzione del rischio sismico determinando il passaggio a una classe di rischio inferiore, è prevista una detrazione dell’80%. Con la riduzione di 2 o più classi di rischio sismico la detrazione prevista passa all’85%.
Il limite massimo di spesa consentito, in questo caso passa a 136.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
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